Le organizzazioni rappresentative dei Giudici di pace hanno proclamato lo sciopero per quattro settimane consecutive. Lo stop alle udienze si verificherà, ove non fosse scongiurato da trattative dell'ultima ora, a partire dall'8 gennaio 2018 e sino al 4 febbraio.

Saranno garantite solo la tenuta di un'udienza a settimana e gli atti indifferibili e urgenti. Alla base dell'agitazione le richieste di rassicurazione della stabilizzazione dei giudici di pace e degli altri magistrati onorari a danno dei quali è stata violata la norma comunitaria che vieta l'abuso di rapporti a termine.

"La strada - si legge nel comunicato diffuso dall'Unione Nazionale dei Giudici di Pace -
l'ha già indicata il Consiglio di Stato, sulla falsariga della legge 217 del 1974 che stabilizzò i vice pretori onorari, riconoscendo loro lo stesso trattamento economico e previdenziale dei magistrati di Tribunale, peraltro in linea con il principio di non discriminazione fra categorie di lavoratori comparabili sancito dall'ordinamento comunitario". "Solo in tal modo - conclude la nota - verrà garantito il ripristino della legalità in Italia ed assicurata la continuità del servizio di circa 4.000 giudici di pace e magistrati onorari che trattano oltre il 50% del contenzioso civile e penale e sono essenziali per il funzionamento della Giustizia".

Nel frattempo, fanno sapere i giudici di pace, la Corte di Giustizia Europea ha esaurito la fase istruttoria delle pregiudiziali sollevate dai giudici italiani, e nei prossimi mesi passerà alla fase decisoria che potrebbe avere effetti dirompenti per le finanze dello Stato.

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