Milano, 6 febbraio 2018 - Si è tenuto oggi a Milano il convegno “Il nuovo decreto sul duplice uso e sulle sanzioni”, incentrato sulla nuova normativa sui beni soggetti ad autorizzazione all’esportazione. Si tratta dei beni cosiddetti a duplice uso, creati per applicazioni civili ma che possono essere utilizzati anche nella produzione, sviluppo e utilizzo di beni militari, dei beni oggetto di sanzioni economiche internazionali come quelle in vigore nei confronti dell’Iran, della Russia e della Corea del Nord, così come dei beni soggetti ad autorizzazione perché destinati alla pena di morte o alla tortura.

Il commercio di questi beni è regolamentato in maniera molto dettagliata a livello europeo e nazionale e rilevanti sanzioni sono imposte a chi viola questa normativa.

Il convegno, organizzato dallo Studio Legale Padovan, punto di riferimento nazionale per le tematiche export control e sanzioni economiche internazionali, ha approfondito il Decreto Legislativo n. 221/2017, entrato in vigore il 1° febbraio 2018. Il provvedimento adegua la normativa nazionale alle disposizioni europee in materia di esportazioni di beni a duplice uso, sanzioni economiche internazionali e pena di morte e tortura. Hanno partecipato al tavolo di discussione gli autori del provvedimento, i rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee coinvolte nella gestione della materia, assieme a numerosi operatori del settore.

L’esportazione di prodotti a duplice uso fuori dal territorio doganale dell’Unione Europea è soggetta al rilascio di autorizzazione preventiva. In alcuni casi, anche il trasferimento di prodotti che non compaiono nella lista di beni dual-use di cui al Regolamento UE n. 428/2009 e successive modifiche (fonte europea sulla materia) può essere soggetto a restrizioni.

Le sanzioni economiche internazionali imposte dall’Unione Europea a vari Paesi quali l’Iran, la Russia e la Corea del Nord impongono divieti e restrizioni all’esportazione e all’importazione di diversi prodotti, per i quali è anche obbligatorio ottenere l’autorizzazione all’esportazione o all’importazione.

L’Unione Europea ha anche imposto forti restrizioni al commercio internazionale di prodotti che possono essere utilizzati per la pena di morte, la tortura e pene inumani e degradanti. Anche questi beni sono soggetti al controllo dell’Autorità Nazionale.

L’Autorità Nazionale competente al rilascio di tali autorizzazioni è il Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione Generale per la Politica Commerciale Internazionale.

I numeri parlano da soli e il trend è evidente: dalla Relazione al Parlamento del Ministero dello Sviluppo Economico – datata aprile 2016 – si evince che, nel corso del 2015, il valore complessivo delle autorizzazioni specifiche italiane extra UE, per i soli beni dual-use, ha raggiunto i 756 milioni di Euro. Altrettanto interessante la tendenza del 2016: 981 autorizzazioni concesse, di cui 964 di tipo specifico e 17 di tipo globale.
Inutile ricordare i volumi miliardari dell’interscambio con la Russia e l’Iran.

Le novità introdotte dal D.lgs. n. 221/2017 sono numerose e di grande interesse per gli operatori.

In primo luogo viene introdotta in Italia per la prima volta la cosiddetta “Licenza Zero”, che potrà essere rilasciata dal MISE – su impulso delle aziende interessate – al fine di attestare la non soggezione di un bene ad autorizzazione e, dunque, la sua libera esportabilità.

Si disciplinano meglio e con maggior dettaglio i trasferimenti intangibili e si riordina il sistema delle autorizzazioni (con l’introduzione di specifiche autorizzazioni per il transito ed i servizi di intermediazione).

Nel riordino della materia si è optato per un generale inasprimento delle pene per i trasgressori, riducendo lo spazio delle sanzioni amministrative.

Sono intervenuti Massimo Cipolletti (Dirigente Responsabile della Divisione IV del Ministero dello Sviluppo Economico, Beni a Duplice Uso, Embarghi Commerciali e Armi Chimiche), Marcello Irlando (Responsabile sezione Duplice Uso e Embarghi dell’Ufficio Analisi dei Rischi dell’Agenzia delle Dogane), esponenti della magistratura quali Alfredo Robledo e Nicola Bonante, coordinati dall’Avv. Marco Padovan (fondatore dello Studio Legale Padovan).

“Forse, la novità legislativa di maggiore impatto per il sistema delle imprese – ha affermato Massimo Cipolletti – è la previsione di un attestato di libera esportabilità, denominato Licenza Zero, che può costituire un’eccellente occasione di collaborazione tra Pubblico e Privato”.

“Abbiamo accolto positivamente l’entrata in vigore del D. Lgs. 221/2017 per diverse ragioni – ha dichiarato Marcello Irlando - la prima è relativa all’accorpamento in un unico testo normativo della disciplina autorizzativa e sanzionatoria riguardante i beni a duplice uso, le merci che potrebbero essere utilizzate per la pena di morte, la tortura o altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, nonché quanto attiene alla regolamentazione comunitaria in materia di embarghi commerciali. Altri motivi di compiacimento possono essere inoltre rilevati dalla formulazione di quelle parti di articolato relative al transito e al procedimento autorizzativo, ove spicca la novità della cosiddetta Licenza Zero. Auspichiamo che tutto ciò consenta controlli più efficaci ed efficienti, nel rispetto del mandato istituzionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, oltre che nell'interesse collettivo di soggetti, entità e istituzioni coinvolte in questo settore.”

“Sono molto grato ai relatori per averci consentito di analizzare assieme questo nuovo decreto – ha commentato l’Avv. Marco Padovan - che rappresenta un indubbio e coraggioso sforzo di riordino di una materia per anni disciplinata in modo episodico. Mentre vediamo con estremo favore l’introduzione della Licenza Zero, da noi più volte richiesta sulla scorta dell’esperienza tedesca, siamo disponibili per contribuire all’ulteriore miglioramento della normativa in modo da consentire alle imprese italiane un migliore accesso ai mercati globali.”

Ai partecipanti è stata data anche la possibilità di confrontarsi con esponenti delle istituzioni dell’Unione Europea, che sta in questi anni preparando la riforma della disciplina unionale sul duplice uso.

I riflettori infatti non possono che rimanere puntati anche sull’attesa riforma del Regolamento 428/2009. Il tema più caldo della proposta di nuovo regolamento sono i controlli su prodotti e tecnologie di sorveglianza informatica, al fine di prevenire la violazione dei diritti umani derivante dall’esportazione di prodotti UE in Paesi terzi, nonché di arginare alcuni rischi per la sicurezza europea derivanti dalle nuove tecnologie.

Stéphane Chardon (responsabile del duplice uso alla Commissione Europea, Direzione generale del Commercio), Stefano Zanero (Politecnico di Milano, Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria) e Angelo Minotti (Esperto tecnico sul duplice uso, consulente tecnico dello Studio Legale Padovan), coordinati dall’Avv. Marco Zinzani (Export Control Team dello Studio Legale Padovan), hanno anticipato ai partecipanti il probabile quadro operativo che seguirà l’entrata in vigore della riforma.

All’incontro, come pure al dibattito, hanno partecipato tutti i membri dell’Export Control Team dello Studio Legale Padovan.

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