Le sentenze pubblicate nel sito durante il mese di ottobre.

SENTENZE DI MERITO

Tribunali e Corti d'Appello
Tribunale Catania - Sez. Quinta civile -Sentenza 2398 del 27.04.2016
"La persistente ed incontestata morosità costituisce un inadempimento di particolare gravità, ai sensi dell'art.1455 cc, in relazione all'interesse del locatore a percepire tempestivamente i canoni locativi"


Tribunale Catania - Sez. Lavoro -Sentenza 3746 del 12.10.2016
"E' nulla l'iscrizione ipotecaria effettuata in mancanza del preventivo invio della comunicazione preventiva di cui all’art. 50 commi 1 e 2 del DPR 602/1973."



Commissioni Tributarie

Commissione Tributaria Regionale Ancona - Sez. Sesta -Sentenza 534 del 20.08.2016
"Sono illegittime le deleghe impersonali prive di indicazione nominativa del soggetto delegato. Tale illegittimità si riflette sulla nullità dell'atto."




CORTE DI CASSAZIONE

Civile


Corte di Cassazione - Sez. Terza civile -Sentenza 10750 del 25.05.2016
"Le reciproche ragioni di credito, pur avendo il loro comune presupposto nel contratto di affitto, non possono ritenersi derivanti da un unico rapporto, risultando diversi gli elementi costitutivi delle rispettive pretese (derivanti, l'una, da un titolo contrattuale, l'altra da uno speculare titolo aquiliano)."

Corte di Cassazione - Sez. Prima civile -Sentenza 10631 del 23.05.2016
"Il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti di causa non è soddisfatto mediante il mero assemblaggio in sequenza cronologica degli atti della causa, riprodotti in via diretta o in copia fotostatica, senza che ad essa sia anteposta o si faccia seguire una chiara sintesi dei punti rilevanti per la risoluzione della questione dedotta"

Corte di Cassazione - Sez. Unite civili -Sentenza 20426 del 11.10.2016
"La domanda proposta nei confronti del concessionario per la riscossione dei tributi, avente ad oggetto il comportamento illecito prospettato come causa del danno lamentato e del risarcimento preteso - tenuto da quest'ultimo nel procedere all'iscrizione di ipoteca ai sensi del D.P.R. n. 602 del 1973, art. 77, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario poichè attiene ad una posizione di diritto soggettivo, del tutto indipendente dal rapporto tributario"

Corte di Cassazione - Sez. Seconda civile -Sentenza 16314 del 04.08.2016
"Il coerede può rinunziare al diritto di prelazione riconosciutogli dall'art. 732 c.c. non solo con riferimento a una specifica proposta, in concreto notificatagli, che contenga tutti gli estremi dell'alienazione della quota (o di parte di essa) e in particolare del prezzo, ma anche preventivamente e perciò pure con riguardo ad un'alienazione progettata genericamente, giacchè tale diritto si acquista insieme con la qualità ereditaria e, quindi, preesiste alla denuntiatio, la cui previsione normativa costituisce conferma della sua anteriorità. In questa direzione, si è anche riconosciuto che solo quella preventiva è una rinunzia in senso tipico, in quanto l'altra, essendo manifestata dopo la notifica della proposta, si risolve piuttosto nel mancato esercizio del diritto di prelazione."

Corte di Cassazione - Sez. Seconda civile -Sentenza 18280 del 19.09.2016
"Una liberalità d'uso prevista dall'art. 770 c.c., comma 2, (non costituente donazione in senso stretto e perciò non soggetta alla forma propria di questa), sussiste quando la elargizione si uniformi, anche sotto il profilo della proporzionalità alle condizioni economiche dell'autore dell'atto, agli usi e costumi propri di una determinata occasione, da vagliarsi anche alla stregua dei rapporti esistenti fra le parti e della loro posizione sociale."

Corte di Cassazione - Sez. Lavoro -Sentenza 17108 del 16.08.2016
"La L. n. 604 del 1966, art. 5, attribuisce inderogabilmente al datore di lavoro l'onere di provare la sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo di licenziamento, sicchè il giudice non può avvalersi del criterio empirico della vicinanza alla fonte di prova per derogare alla norma citata, criterio il cui uso è consentito solo quando sia necessario dirimere un'eventuale sovrapposizione tra fatti costitutivi e fatti estintivi, impeditivi o modificativi, oppure quando, assolto l'onere probatorio dalla parte che ne sia onerata, sia l'altra a dover dimostrare (per vicinanza, appunto, alla fonte di prova) fatti idonei ad inficiare la portata di quelli ex adverso dimostrati."

Corte di Cassazione - Sez. Terza civile -Sentenza 18746 del 23.09.2016
"La natura unitaria del danno non patrimoniale sta a significare che non v'è alcuna diversità nell'accertamento e nella liquidazione del danno causato dalla lesione di un diritto costituzionalmente protetto, sia esso costituito dalla lesione alla reputazione, alla libertà religiosa o sessuale, piuttosto che a quella al rapporto parentale. Natura onnicomprensiva sta invece a significare che nella liquidazione di qualsiasi pregiudizio non patrimoniale, il giudice di merito deve tener conto di tutte le conseguenze che sono derivate dall'evento di danno, nessuna esclusa, con il concorrente limite di evitare duplicazioni risarcitorie attribuendo nomi diversi a pregiudizi identici, e di non oltrepassare una soglia minima di apprezzabilità, onde evitare risarcimenti cosiddetti bagattellari"

Penale

Corte di Cassazione - Sez. Quinta penale -Sentenza 21418 del 23.05.2016
"Il pericolo di reiterazione di condotte analoghe a quella per cui si procede deve essere desunto da elementi concreti, cioè non meramente congetturali, sulla base dei quali si possa fondatamente affermare che il soggetto, verificandosi l'occasione, possa commettere reati offensivi dello stesso bene giuridico protetto."

Corte di Cassazione - Sez. Quinta penale -Sentenza 34800 del 10.08.2016
"La grossolanità del falso esclude la punibilità del fatto solo quando si risolva in una inidoneità assoluta del mezzo, quando cioè resti esclusa non la semplice probabilità ma addirittura la possibilità dell'inganno e, quindi, del nocumento alla pubblica fede"

Corte di Cassazione - Sez. Prima penale -Sentenza 35468 del 25.08.2016
"Nel caso di riapplicazione, ai sensi dell'art. 300 c.p.p., comma 5, di misura cautelare nei confronti di imputato già prosciolto o assolto in primo grado e poi condannato in appello per lo stesso fatto, non sussiste, per difetto dei relativi presupposti, l'obbligo di effettuazione dell'interrogatorio di garanzia previsto dall'art. 294 c.p.p."

Corte di Cassazione - Sez. Feriale penale -Sentenza 34887 del 16.08.2016
"Integra il reato di cui all'art. 640 c.p. la condotta di quell'avvocato che, inducendo in errore la propria cliente, mediante la redazione di una parcella in cui vengono indicate attività professionali mai svolte, si procuri l'ingiusto profitto del pagamento di competenze non spettanti, con pari danno per la persona offesa."

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