Tribunale di....
ATTO DI CITAZIONE

I sigg.ri PRIMO nato a ___________ il __________-- C.F.: _______________-- residente in ______________-, Via ______________- n.__ e SECONDA , nata a ___________- il ________ C.F.: ________________, residente in ___________, Via _______ n.___; entrambi rappresentati e difesi dagli Avv.ti __________________ e Marcio ed elettivamente domiciliati in ___________, Viale __________ n.16, presso lo studio dell’Avv. __________________, giusta delega a margine del presente atto (Si dichiara espressamente ai fini e per gli effetti degli artt. 133, 134 e 136, comma 3, c.p.c. di voler ricevere le comunicazioni di Cancelleria al seguente numero di fax: _______________);



PREMESSO CHE

1)    In data 22.06.2005 i ricorrenti acquistavano presso la concessionaria BETA di _____, in Via __________ n._____, l’autovettura __________________  tg.: ____________________, telaio: ____________________ al prezzo di € 23.600,00 (docc.1a - b).



2)    Circa una settimana dopo l’acquisto dell’auto, gli istanti riscontravano nella stessa gravi vizi consistenti nell’estrema difficoltà dell’innesto delle marce.



3)    Pertanto, in data 11.07.05, il sig. Primo provvedeva a segnalare i predetti vizi al rivenditore; l’autovettura, in detta circostanza, veniva trattenuta presso l’autofficina BETA_____ (doc.1-c),  di Via _____ n.__, _____, per ben sette giorni, sino al _______, senza che venisse effettuato sulla stessa alcun intervento di manutenzione e/o sostituzione di eventuali elementi difettosi.



4)    Successivamente, in data _______, stante il perdurare dei vizi denunciati, il sig. Primo si recava nuovamente presso il rivenditore comunicando il persistere dei medesimi difetti; in detta occasione l’autovettura veniva ivi trattenuta sino al _______, ed al momento della restituzione presentava ancora i medesimi problemi al cambio (doc.1-d).



5)    Inoltre, in data ________, durante la permanenza dell’auto degli istanti presso l’officina BETA_____, i sigg.ri Secondo ed Primo, a mezzo dell’Avv. ___________ chiedevano al produttore Alfa S.p.A. ed al venditore BETA “di voler tempestivamente provvedere all’eliminazione dei vizi riscontrati e segnalati nell’autovettura de quo, e ove ciò non sia possibile, alla sostituzione della stessa, oltre al risarcimento di tutti i danni subiti“ (doc.1-e).



6)    Successivamente, con lettera del ______________, la BETA _____ S.R.L. comunicava al sig. Primo di esser stata autorizzata dall’Ispettore Tecnico della Casa Madre a procedere ad ulteriori verifiche con sostituzione di alcuni particolari del cambio (doc.1-f).



7)    Gli odierni istanti con racc. a/r del 15.02.07 a firma dell’Avv. ________________________,  comunicavano formalmente alla BETA _____ S.R.L. la propria determinazione a richiedere ai sensi dell’art. 130 Codice del Consumo (D. Lgs. N.206 del 6 settembre 2005) il ripristino della conformità del bene acquistato mediante la sostituzione con una nuova automobile dello stesso modello e di identiche caratteristiche (doc.1-g).



8)    A conferma della situazione sin qui descritta si richiama la racc. a/r del 02.05.07 a firma del Geom. Flavio (doc.1-h), tecnico incaricato dagli istanti, inviata alla BETA _____ S.r.l., nonché alla casa madre Gamma di _____________, ove, a seguito di ispezione della vettura de qua, testualmente si afferma: “il funzionamento del cambio assume, per converso, un continuo aggravamento dal momento che il sig. Primo nota, nell’uso dellauto, che la 2° e 3° marcia non entrano normalmente (devono essere accompagnate), a marcia inserita ed in movimento la leva del cambio subisce le variazioni dell’accelerazione e della decelerazione, ed infine la retrcia assume il limite massimo di disfunzione perché non si innesta se non dopo una serie di movimenti irregolari. L’attento studio che l’esponente ha compiuto per comprendere l’infelice funzionamento del cambio di questo modello di vettura, riconduce ad un problema da tempo segnalato alla casa di _______________ e ricollegato al volano bimassa. Lo ha confermato la medesima casa a seguito di chiarimenti richiesti dalla rivista Quattroruote (fascicolo gennaio 2002, pag. 233 e fascicolo aprile 2003, pag. 220,221)” (docc.1-j).



9)     Con ricorso depositato in data ______________ (doc. 2) e notificato unitamente all’ordinanza di fissazione udienza in data __________ nel procedimento recante R.G. ______/__, Giudice dott. ________, gli odierni attori chiedevano a Codesto On.le Tribunale di voler ammettere  l’accertamento tecnico preventivo sull’autovettura____________________  tg.: ____________________, telaio: ____________________.



10)  All’udienza del _______ (doc. 3) riteneva ammissibile il mezzo istruttorio richiesto, conferendo incarico al nominato CTU Ing. Ippolito.



11)  In data ________ il CTU depositava in cancelleria l’elaborato peritale (doc. 4) ove testualmente si legge(pagg. 3,4 e 5) : «lo scrivente CTU ritiene che è rilevabile una difficoltà nell’inserimento delle marce, specialmente dopo un uso prolungato della vettura. In sintesi a motore caldo. Tale difficoltà risulta accentuata nell’inserimento della retrcia. Tale affermazione è valida in assoluto. Ma è ancor più valida dopo che il CTU ha fatto una verifica comparata con altri modelli di vetture della stessa marca e di marche diverse, dove l’inserimento delle marce è sicuramente “più dolce”. (…) Questo rende non possibile la quantificazione della spesa necessaria per la eliminazione dell’inconveniente stesso. Sulla base della difficoltà di utilizzazione del cambio, specialmente in lunghe percorrenze, come nel caso in esame, il CTU ritiene che il minor valore dell’auto sia nella misura del ______ rispetto al corrispettivo pagato al momento dell’acquisto. Pertanto, il minor valore assoluto dell’auto è di € 5.000».


RITENUTO IN DIRITTO

Alla luce di quanto sin qui dedotto appare con tutta evidenza il diritto degli odierni attori ad ottenere la sostituzione dell’autovettura ex art. 130 del Codice del Consumo, o in via subordinata la risoluzione del contratto in oggetto, con conseguente risarcimento del danno subito, oltre alla restituzione del prezzo.



I gravi vizi riscontrati dal CTU in sede di accertamento tecnico preventivo appaiono di natura genetica, non eliminabili e tali da rendere l’autovettura inidonea all’uso e comunque da diminuirne apprezzabilmente il valore.



E’ evidente, inoltre, il grave pregiudizio subito dai sigg.ri Primo e Secondo, i quali con ingenti sacrifici, hanno acquistato un’automobile nuova del valore di € _________, per poi accorgersi, sin da subito dei gravi vizi presenti nella stessa, vizi che nonostante il continuo ricorso alle autofficine autorizzate del venditore si sono rivelati ineliminabili. 



Alla luce di ciò appare pacificamente fondata la richiesta degli odierni attori di risarcimento dei danni patiti quali conseguenza dei vizi riscontarti nell’automobile in questione, consistenti nell’impossibilità di godere dei comfort e delle prestazioni di un’automobile nuova; nonché nella svalutazione immediata della stessa e nell’impossibilità di poterla alienare secondo i valori del mercato. Danni la cui equa quantificazione va individuata nella diminuzione di valore del bene riscontrata dal CTU Ing. Ippolito , ossia nella somma di € 5.000,00 oltre interessi legali a decorrere dalla data dell’acquisto.



Si richiede, infine, la ripePrimone dell’importo di € ____________ versato a titolo di onorari spettanti  all’Ing. Ippolito  in qualità di CTU (di cui si allega fattura, docc. 5 e 6) nel procedimento per accertamento tecnico preventivo dinanzi al Tribunale Civile di _____, R.G. _____/____, Giudice dott. _________, oltre alle spese di lite relative al medesimo procedimento da liquidarsi in € _______ oltre I.V.A. e C.P.A. o nella misura che verrà ritenuta di giustizia.



Tutto ciò premesso e considerato, i sigg.ri Primo  e Secondo  , come sopra rappresentati e difesi



CITANO



la Beta  s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede legale in , Via ________n.___ (CAP) a comparire dinanzi al Tribunale Civile di , nelle note sedi di Viale ___________ ____, Sezione e Giudice designandi, all’udienza del ___________, ore di rito, con l’invito a costituirsi nel termine di venti giorni prima della data di comparizione indicata, ovvero quella fissata dal Giudice Istruttore, nei modi e nelle forme di cui all’art. 166 c.p.c., con espresso avvertimento che, in mancanza, incorrerà nelle preclusioni e decadenze previste dagli artt. 38 e 167 c.p.c. e si procederà in sua assenza e contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti



CONCLUSIONI

Voglia l’on.le Tribunale adito, contrariis reiectis:



- In via principale accertato il difetto di conformità del bene acquistato rispetto a quello contrattualmente stabilito, condannare la Beta  S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, alla sostituzione in favore degli attori, dell’auto ____________________ Tg ____________________, con altra di uguale valore e caratteristiche;



- In via subordinata, nella denegata ipotesi di mancato accoglimento della domanda principale, accertato il difetto di conformità di cui sopra, dichiarare la risoluzione del contratto sottoscritto tra la Beta  S.r.l. e le parti attrici, con contestuale restituzione del prezzo pari ad € ____________ oltre ad interessi legali interessi, dalla data dell’acquisto sino all’effettivo soddisfo.



Sempre in via principale condannare la Beta  S.r.l. al risarcimento del danno subito dai Sig.ri Secondo e Primo, da valutarsi in via equitativa ed in misura non inferiore ad € 5.000,00 oltre interessi dalla data dell’acquisto sino all’effettivo soddisfo, nonché oltre al rimborso dell’importo di € 1.071,69 versato dagli attori a titolo di onorari spettanti  all’Ing. Ippolito  in qualità di CTU (di cui si allega fattura) nel procedimento per accertamento tecnico preventivo dinanzi al Tribunale Civile di , R.G. _____/____, Giudice dott. ___________, ed alle spese di lite relative al medesimo procedimento da liquidarsi in € ______ oltre I.V.A. e C.P.A. o nella misura che verrà ritenuta di giustizia.



Con vittoria di spese, diritti e onorari di causa.



Ai sensi dell’art. 14, D.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il valore del presente processo è pari ad € _____________.



Si allegano in copia:



1) fascicolo di parte depositato nel procedimento per accertamento tecnico preventivo contenente



a)    fattura di acquisto dell’auto ____________________  tg.: ____________________ datata ______;



b)    carta di circolazione dell’auto ____________________  tg.: ____________________;



c)     ordine lavoro d’officina del _______ BETA  S.R.L.;



d)    ordine di officina n. ___________ del ___________, domanda di garanzia e ricevuta fiscale restituzione auto del _______;



e)    racc. a/r  Avv. ___ del _______;



f)     lettera BETA  S.R.L. del _______;



g)    racc. a/r  Avv. ___ del _______;



h)   racc. a/r Geom. Flavio del_______;



i)     estratto dalla rivista “Quattroruote” gennaio 2002, pag. _____;



j)      estratto dalla rivista “Quattroruote” aprile 2003, pagg. _______.



2) copia del ricorso ex art. 696 c.p.c.;



3) copia autentica dei verbali di udienza relativi al procedimento di accertamento tecnico preventivo;



4) copia autentica dell’accertamento tecnico preventivo di ufficio elaborato dal CTU Ing. Ippolito ;



5) decreto di liquidazione del CTU emesso in data _______;



6) fattura emessa dal CTU Ing.  per l’importo  di € ____________ attestante l’avvenuto pagamento.



Si chiede disporsi l’acquisizione del fascicolo d’ufficio relativo al procedimentoper accertamento tecnico preventivo tenutosi presso Codesto On.le Tribunale, Sez. ____,  R.G. _____/__, Giudice dott._______, definito con il deposito dell’elaborato peritale in data _________.



Data, luogo



Avv. _____________________                          Avv.  ___      




 




 




 

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